Secondo indiscrezioni il private equity starebbe lavorando con altri player per mettere in campo le risorse finanziarie necessarie al progetto che riguarda la rete secondaria della telco guidata da Gubitosi.
Kkr, la società di private equity in trattativa esclusiva con Tim per il progetto che riguarda la rete secondaria in fibra e rame e la relativa costituzione della newco wholesale FiberCop, starebbe valutando la discesa in campo di altri fondi internazionali per reperire tutte le risorse finanziarie necessarie per il progetto.
È quanto scrive Milano Finanza secondo cui altri soggetti potrebbero dunque confluire nel veicolo. L’impegno finanziario per l’operazione è stato valutato in circa 4 miliardi tenendo conto di una valorizzazione dell’asset per circa 7,5 miliardi (incluso il debito di 4,5 miliardi di equity value).
Il progetto FiberCop è stato illustrato nell’ambito della presentazione del Piano strategico 2020-2022 lo scorso mese di marzo.
L’operazione è stata strutturata su due direttrici: da un lato la discesa in campo di Kkr per poi passare all’integrazione con gli asset di Open Fiber.
La nuova infrastruttura in fibra sarebbe destinata a 1.600 città. E resterebbe a Tim la proprietà della rete, almeno secondo i desiderata della telco guidata da Luigi Gubitosi.
Un punto “dolente” quello della proprietà della rete, considerato che Enel, azionista al 50% di Open Fiber con Cdp, si è finora opposta a questo tipo di soluzione nell’ipotesi di integrazione degli asset di rete.