Paola Generali: “Il digitale variabile anticiclica, serve per fronteggiare le difficoltà, ma ora non possiamo permetterci di sprecare il boost”. L’associazione si appella al Governo Meloni: “Serve un ministero con portafoglio”. Per il 2023 la stima è di oltre 38 miliardi
L’Ict italiano sta correndo a ritmi imprevedibili, al rialzo rispetto a quanto preventivato appena un anno fa e in controtendenza tenendo conto della situazione economica che si è innescata a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina e dei relativi impatti a catena.
È quanto emerge dalle rilevazioni di Assintel, realizzate insieme con Idc, che mappano la situazione dei primi 9 mesi del 2022 e proiettano la chiusura dell’anno: giro d’affari da 36 miliardi pari a una crescita del 5,4%. E se si scorpora la componente Tlc, l’unica in sofferenza, la crescita ammonta al 7% anno su anno per un controvalore di 30,77 miliardi.
Anche le stime per il 2023 seguono il trend: si prevede il superamento di quota 38 miliardi di euro per il nuovo anno.
Il digitale variabile anticiclica dell’economia
È il segnale – evidenzia l’associazione nazionale delle imprese Ict e digitali – che c’è stata una svolta nel mindset: le imprese italiane scelgono di continuare a investire in prodotti e servizi digitali, perché hanno capito che sono indispensabili per garantire produttività, agilità e competitività.
“Questi dati sono la dimostrazione che il digitale può essere la variabile anticiclica che ci serve per fronteggiare le difficoltà, ma ora non possiamo permetterci di sprecare questo boost.
I temi su cui vogliamo ingaggiare il nuovo Governo sono legati alla governance della transizione digitale. La tecnologia è uno dei fattori abilitanti più potenti che abbiamo a disposizione per una crescita del nostro Paese sia a livello economico che sociale.
Auspichiamo che il nuovo ministero dell’Innovazione sia con portafoglio, perché la sua missione non dev’essere solo quella di spingere sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, ma deve estendersi prioritariamente al tessuto produttivo nazionale.
Ci sono i progetti del Pnrr da presidiare e mettere a terra, e soprattutto c’è il tema delle micro, piccole e medie imprese, che vanno sostenute e incentivate con nuove regole attraverso cui farle accedere ai bandi per la digitalizzazione e l’innovazione, agevolando ex ante gli investimenti”, commenta Paola Generali, Presidente di Assintel.